Gli anni

Sono stati gli anni delle Tamaro, dei Moccia e delle costruzioni di fenomeni musicali vari.
Sono stati gli anni dei grande fratello e delle “finzioni televisive” create ad hoc per inebetire.
Sono stati gli anni del “nel bene o nel male, purché se ne parli”.
Oggi il mondo parla del Cavaliere, pensa un po’.

Ci scambiamo opinioni, pensando che sia davvero finita un’era.
Sono stati gli anni de: “Ce lo meritiamo” “La sfanga pure ‘stavolta” “Fa bene, con tutti i soldi che ha”.
Sono stati gli anni in cui ho detestato queste persone, che nemmeno potevano intuire di che cosa potesse essere capace il potere.

Sono stati gli anni dell’attenzione prestata all’effetto e mai, cazzo, mai alla causa.

Questi sono gli anni che sono appena passati.
Anni che ho chiuso fuori dalla mia porta, dopo aver spento la tv, dopo aver abbandonato l’informazione, dopo aver pensato che, forse, sarebbe stato meglio crescere in un altro modo.

Già.

E poi, come se non bastasse, oggi leggo (per l’ennesima volta) che il venerabile non è contento del lavoro di Silvio.
Ahi, Silvio.
Ciao davvero, Silvio.

4 pensieri su “Gli anni

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