Quei due in Arezzo

Sono lontano dalla mia terra adottiva. Resterò al nord solo per qualche giorno (per evitare la pazzia).
Sono lontano, ma il mio pensiero, comunque, è lì.
Dalle 14, secondo quanto stabilito, la città dovrebbe essere blindata.
Zone rosse, tiratori scelti, documenti alla mano, vie del centro chiuse, divieti di sosta, e altre amenità di questo tipo.
E seicentomila (600000) euro spesi dal comune per l’organizzazione dell’evento.

Il Professorone e il Papa.
Mah.

Non so perché (è da qualche giorno che mi vengono in mente cose e non riesco a spiegarmi quali possano essere le associazioni di idee) ho ripensato alle frasi finali di un’intervista, che un grande uomo rilasciò più di trent’anni fa (e che i mascalzoni di oggi riciclano, apparendo, perlopiù, ridicoli):

Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire.

Tutto sta fallendo. E tutto collasserà. Lo spero tanto.

3 pensieri su “Quei due in Arezzo

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