Scomposizione.

Rientro in casa dopo aver fatto due chiacchiere con un’amica.
Tergiverso, prima di andare a letto, pensando al nostro dialogo: si parlava, con leggerezza, di nomi.

Vado a darmi una rinfrescata: inizia a far caldo.
Mi guardo allo specchio e, in un istante, mi sopraggiunge all’orecchio la tua voce, insieme al buffo nomignolo che, affettuosamente, usavi per chiamarmi.

Mi metto a ridere e penso a quando ti dissi, qualche tempo fa, di non azzardarti mai più a chiamarmi in quel modo.

Intanto, lo specchio scompone il viso tra luce e ombra.
Ben tornato, Mr. Hyde.

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