Essere inculcati

Caro Presidente,

forse mai leggerà queste parole e di questo mi dispiaccio sinceramente.
So, tuttavia, che altri le leggeranno e che, magari, per via dei sei gradi di separazione, un giorno arriveranno ai suoi occhi.

Caro Presidente, credo di essere ciò che sono grazie ai miei genitori, prima di tutto, ma anche grazie agli ottimi insegnanti che hanno segnato, profondamente, il mio percorso scolastico.
Credo, veramente, di dover ringraziare chi mi ha fatto amare Dante, i numeri, il pensiero dei filosofi ed i miei amati autori latini.

Mi fanno notare, inter alia, che le sue parole sono offensive non solo nei confronti degli insegnanti, ma nei confronti degli stessi genitori: sembra che, comunque, qualcuno debba inculcare qualcosa.

Caro Presidente, sono un ragazzo che lavora duramente, che paga le tasse, che non conosce giorni di riposo, per il lavoro che svolge.
Sono un ragazzo stanco delle sue uscite basse e ritengo d’essere onesto, nel momento in cui le dico che rappresento, in primis, me stesso, senza appellarmi alla retorica del “e come me, tanti altri”.

Lei offende, perché pensa, forse, di poterlo fare liberamente. Forse pensa che il suo incarico derivi dalla voglia della “maggior parte degli italiani” (ed anche questo non è vero) di poter liberamente rubare, fottere, sfottere, comprare.

Non sono uno di loro e, se non lo sono, è anche grazie a chi, al mattino, faceva un tuffo nel passato, insieme a me ed ai miei compagni, per descriverci, ad esempio, il bieco servilismo e la codardia di Don Abbondio.

Ruggero.

P.s.
Forza, Professo’!

Gli anni

Sono stati gli anni delle Tamaro, dei Moccia e delle costruzioni di fenomeni musicali vari.
Sono stati gli anni dei grande fratello e delle “finzioni televisive” create ad hoc per inebetire.
Sono stati gli anni del “nel bene o nel male, purché se ne parli”.
Oggi il mondo parla del Cavaliere, pensa un po’.

Ci scambiamo opinioni, pensando che sia davvero finita un’era.
Sono stati gli anni de: “Ce lo meritiamo” “La sfanga pure ‘stavolta” “Fa bene, con tutti i soldi che ha”.
Sono stati gli anni in cui ho detestato queste persone, che nemmeno potevano intuire di che cosa potesse essere capace il potere.

Sono stati gli anni dell’attenzione prestata all’effetto e mai, cazzo, mai alla causa.

Questi sono gli anni che sono appena passati.
Anni che ho chiuso fuori dalla mia porta, dopo aver spento la tv, dopo aver abbandonato l’informazione, dopo aver pensato che, forse, sarebbe stato meglio crescere in un altro modo.

Già.

E poi, come se non bastasse, oggi leggo (per l’ennesima volta) che il venerabile non è contento del lavoro di Silvio.
Ahi, Silvio.
Ciao davvero, Silvio.

Inciso

Debita premessa:
non credo che un governo possa essere “mandato a casa” solo perché il suo Capo (semmai dovessero in qualche modo dimostrare che è vero) è accusato, inter alia, di favoreggiamento della prostituzione minorile.

Torniamo all’inciso:

1 breve frase di senso compiuto, grammaticalmente indipendente dal costrutto in cui è inserita

Ho letto e riletto questo post dello Scorfano e ho pensato ad una buona parte delle persone che frequento.

Tale parte crede che il PresConsMin faccia bene.
Sono miei coetanei, o ragazzi più giovani, che magari militano tra le file del pdl.
Loro non si pongono domande. Loro affermano, confermano e, per come la vedo io, si sbilanciano.
Questa è una cosa che mi preoccupa, se devo essere sincero.
Le giovani leve si pongono domande? Bene! I miei coetanei pensano solo “viva la figa”? Non tanto bene.

Ma torniamo pure all’inciso e proviamo, rispondendo alle cinque domande (quelle che hanno a che fare con la “W”), a riportare una notizia. Anzi: due.

Notizia numero uno:

Ieri, a casa del Presidente del Consiglio dei Ministri, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

Notizia numero due:

Ieri, a casa di Marco, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

La sostanza non cambia e nemmeno la forma, ma quell’inciso vale la galera per Marco e un bel cazzo di niente per Berlusconi.

Fine del discorso.
Ma se, come al solito, siete fighi e sapete tutto voi, fate pure quello che fa Silvio, ma poi mettetevi a pregare il vostro dio personale.
Solo allora capirete che gli incisi son tutt’altro che dettagli.

Inciso

Debita premessa:
non credo che un governo possa essere “mandato a casa” solo perché il suo Capo (semmai dovessero in qualche modo dimostrare che è vero) è accusato, inter alia, di favoreggiamento della prostituzione minorile.

Torniamo all’inciso:

1 breve frase di senso compiuto, grammaticalmente indipendente dal costrutto in cui è inserita

Ho letto e riletto questo post dello Scorfano e ho pensato ad una buona parte delle persone che frequento.

Tale parte crede che il PresConsMin faccia bene.
Sono miei coetanei, o ragazzi più giovani, che magari militano tra le file del pdl.
Loro non si pongono domande. Loro affermano, confermano e, per come la vedo io, si sbilanciano.
Questa è una cosa che mi preoccupa, se devo essere sincero.
Le giovani leve si pongono domande? Bene! I miei coetanei pensano solo “viva la figa”? Non tanto bene.

Ma torniamo pure all’inciso e proviamo, rispondendo alle cinque domande (quelle che hanno a che fare con la “W”), a riportare una notizia. Anzi: due.

Notizia numero uno:

Ieri, a casa del Presidente del Consiglio dei Ministri, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

Notizia numero due:

Ieri, a casa di Marco, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

La sostanza non cambia e nemmeno la forma, ma quell’inciso vale la galera per Marco e un bel cazzo di niente per Berlusconi.

Fine del discorso.
Ma se, come al solito, siete fighi e sapete tutto voi, fate pure quello che fa Silvio, ma poi mettetevi a pregare il vostro dio personale.
Solo allora capirete che gli incisi son tutt’altro che dettagli.

Cazzate.

Googlando qua e là, dopo la notizia bomba (Prodi sarebbe disposto a salire al Quirinale):

il Professore sembra essere in testa rispetto al nostro amato Presidente (sempre sia lodato).
Mi riferisco alle pagine nazionali e no, che i tuttologi di wikipedia hanno dedicato ai due personaggi politici.
(politici)

La condotta del nostro amato Presidente (sempre sia lodato) sembra avere influenzato anche il nostro (sempre sia lodato) pontefice.

Giuseppe scrive, tra le righe, che si può andare a troie.
Vivo in un paese che dà grandi soddisfazioni.

Cazzate.

Googlando qua e là, dopo la notizia bomba (Prodi sarebbe disposto a salire al Quirinale):

il Professore sembra essere in testa rispetto al nostro amato Presidente (sempre sia lodato).
Mi riferisco alle pagine nazionali e no, che i tuttologi di wikipedia hanno dedicato ai due personaggi politici.
(politici)

La condotta del nostro amato Presidente (sempre sia lodato) sembra avere influenzato anche il nostro (sempre sia lodato) pontefice.

Giuseppe scrive, tra le righe, che si può andare a troie.
Vivo in un paese che dà grandi soddisfazioni.

La dignità di un uomo…

… e la sua risposta:

la video-lettera di Nichi Vendola

“[…]Le barzellette razziste sono una minuscola enciclopedia dell’imbecillità[…]”

… e chi è dotato di un certo eloquio, chi è in possesso di un lessico curato e non improprio, avrà capito che Vendola non ha dato dell’imbecille a Berlusconi.

Caro Presidente,
ha visto? In Italia c’è ancora chi, a discapito di quanto sta facendo credere lei, è in grado di esprimersi in modo garbato ed educato.
Se ne vada, per favore.

“lei, là… Vada, vada…”

P.s.
… e comunque, la allor minorenne “ruby” si trovava nella sua reggia.
Non a casa mia.
Per dire.

La dignità di un uomo…

… e la sua risposta:

la video-lettera di Nichi Vendola

“[…]Le barzellette razziste sono una minuscola enciclopedia dell’imbecillità[…]”

… e chi è dotato di un certo eloquio, chi è in possesso di un lessico curato e non improprio, avrà capito che Vendola non ha dato dell’imbecille a Berlusconi.

Caro Presidente,
ha visto? In Italia c’è ancora chi, a discapito di quanto sta facendo credere lei, è in grado di esprimersi in modo garbato ed educato.
Se ne vada, per favore.

“lei, là… Vada, vada…”

P.s.
… e comunque, la allor minorenne “ruby” si trovava nella sua reggia.
Non a casa mia.
Per dire.