Letture.

“Ero così impegnato a leggerti tra le righe da non accorgermi che, in realtà, eri solo una pagina vuota.”

A questo punto dovrebbe partire una canzone strappa-lacrime: qualcosa dei Subsonica, toh, oppure una ballata blues, di quelle che ti fanno piangere, come se ti stessero schiacciando le dita e l’anima in una pressa.

E invece non parte proprio nulla, perché a spremere una pagina vuota non si ottengono lacrime e non si ottengono melodie. Non si ottiene niente. Ed è proprio quel niente la giusta musica sulla quale, oggi, mi sembra tu ti stia muovendo.

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