Buon anniversario

“Ma’, domani vado a Roma”
“Due giorni, come al solito.”
“No, mi trasferisco”.
Sdeng

Sei lì e pensi al 1978.
“Rug, non dire cazzate, perché non eri ancora nato!”

Un attimo, con calma, per favore. Adesso ci arrivo.
Andreotti era al governo. Veniva assassinato Aldo Moro. In tv trasmettevano i mondiali d’Argentina. Era l’anno dei tre papi.
C’erano i Beatles, c’era il punk (quello vero), c’era il mangianastri (attenzione: non quello per le musicassette).
Esistevano ancora i 78 giri.
Tutte queste cose le ho viste, sentite, sapute dopo.

Non esistevano i lettori mp3, i personal computer, i telefoni cellulari e tutta una valanga di cazzate tecnologiche che abbiamo adesso sulla piazza.

C’era Paolo Valenti con il suo 90° minuto (Dio l’abbia sempre in gloria. Paolo Valenti… ma anche il 90°:D)
Bisteccone Galeazzi era molto più magro e non c’era ancora Meda a commentare le imprese di Valentino Rossi.

Battisti stava sfornando, proprio in quegli anni, gli ultimi successi in collaborazione con Mogol.

C’erano tutti i melodici italiani, c’era il glorioso italian prog anni ’70. C’erano i Genesis, i Police e i Clash.

Non c’era questa cazzo di benzina verde, le auto potevano tranquillamente circolare, molte foto erano ancora in bianco e nero.
E loro lo sanno.
C’erano anche loro.

Bene.

“Rugge’, guardiamoci Dragonball. C’e’ Goku”. Ok, pa’.
“Rino, hai messo a posto la camera? Potrebbe arrivare QUALCUNO…”. Va bene, ma’.
“Rugge’,per favore, tienimi un attimo il martello… no, aspe’, anche i chiodi… ferma un attimo la porta con la gamba, intanto avvitati su te stesso e monta le tende…”. Ok, pa’.
“Rino, ti voglio bene, ok?”. Idem, ma’.
“Rugge’, vai a dormire, a papà, ch’è tardi…”. Ok, pa’.
“Rino, hai preparato lo zaino?”. Sì, ma’.
“Rugge’, quando?” “Quando cosa, papa’?” “Quando la smetti?”. Ok, pa’.
“Rino, hai chiamato nonna, zia, tua cugina, varie ed eventuali per fargli gli auguri?”. Sì, ma’.
“Rugge’, fammi vedere questa cosa al computer, come si fa?”. Così, papà. Dopo 40 minuti: “Eh, ma tanto non mi serve adesso…”. Argh, pa’.

Non c’era il problema della mucca pazza, del cavallo pazzo, del presidente pazzo, degli estrogeni impazziti.
Loro c’erano.
Non c’era l’ipod, non c’era il lettore cd, non c’era il digitale terrestre e non c’era la playstation.
Loro c’erano.

“Rino, hai fatto i compiti?”. Sì, ma’.
“Rugge’, non ti ritirare tardi”. No, pa’.
“Rino… HAI FUMATO?”. No, ma’…
“Rugge’, se ti vedo fumare le prendi…”. Ok, pa’.

Io non c’ero, ma oggi li ringrazio pera avermi regalato, in qualche modo, i loro 35 anni.
35 anni di matrimonio, di vita e di musica.

Perché… non si nasce genitori, ma loro sono due genitori pazzeschi. (va beh, un po’ rompipalle, ma che genitori sarebbero, altrimenti?).

“Rino, 7×8?”. 56, ma’.
“Rugge’, non ti abbuffare…”. Ok, pa’.
“Rino, vuoi un altro po’ di pasta?”. Sì, ma’.
“Rugge’, mi raccomando vai piano…”. Sì, pa’.
“Rino… TI SEI FIDANZATO?”. Maaaaa’!!!

Due figli all’attivo.

Non male, dai. Va bene così.
Vi chiedo una cosa, oggi: continuate a prendervi cura l’una dell’altro, dei vostri figli e continuate a prendervi cura dei vostri sogni…

“Rugge’, tu mi hai scassato tutti i NASTRI…”. Io, pa’?!
“Rino, non dargli retta”.
“Siete propri forti voi due”.
Sì, pa’.

“Ma’, di chi era quella canzone?”
“Dei Romans”.
“Grazie, ma’”
“E quella?”
“Santo California”.
“E quella?”
“Collage”. Grazie, ma’.
“Rugge’, abbassa il tono della voce”. Ok, pa’.
“Rino, hai mangiato, stirato, lavato, messo in ordine la casa?”. Sì, ma’.

Non c’erano i file mp3, e all’epoca tutti erano così romantici da avere una canzone.
Eh.

Auguri, fenomeni. Che sia un felice anniversario.
Io vi guardo da qui.

“Ma’, qual era la vostra canzone?”

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