Le visite
Nel frattempo che cosa è successo? L’emergenza COVID è stata superata, in tempo di COVID siamo convolati a giuste nozze (correva l’anno 2020) e quest’anno, attesa e inaspettata (per citare un cantante che mi garbava parecchio, ma che ora mi sta un po’ NEL cazzo), è arrivata Agnese.
Tra le tante cose che puoi fare quando sei genitore, ce n’è una in particolare che ti può consentire di vivere al meglio la tua genitorialità, anche e soprattutto quando quest’ultima è “neo”.
La cosa è: non ascoltare i pareri delle altre persone, soprattutto se si tratta di genitori (!). E mi riferisco a qualsiasi parere: la bimba può ricevere visite, se/come/quando/perché fare/non fare i vaccini, battesimo, nome, cognome, “fa freddo, dai, vestila così!”, et cetera.
Ora. Agnese non ha nemmeno due mesi e tu (zio, nonno, amico, conoscente, datore di lavore, sindaco, Fraccazzo da Velletri) vuoi venire a trovare la mi figliola.
No, cazzo! Stattene a casa tua! Non è il momento!
Va bene, cercherò di essere meno intransigente e meno burbero…
“Okay, dai, va bene, passa pure domenica, ma non posso ospitarti a pranzo né tanto meno a cena…”
“Va bene, figata, dai! Domenica ci vediamo, COSÌ CONOSCO LA PICCOLETTA!”
Ora: a parte il fatto che “Piccoletta” la chiamo io, mi chiedo che cosa ti aspetti da questa visita… Me lo chiedo perché proprio non riesco a immaginarlo. Voglio dire: mia figlia è prepotentemente bonazza, ha un mare di capelli e la cresta e fa un sacco di versi e… basta, direi. Sì, okay, ci sono anche le cose che fanno tutti i neonati e gli acerbi infanti: mangia, caca, piscia e dorme. Entusiasmante.
“Uelà! Auguri, Papi!”
E io già ti vorrei dare fuoco.
“Ecco, ti presento Agnese…” (Accenno un mezzo sorriso)
Ed ecco che arriva la risposta alla mia domanda:
“Uuuuuuhhhhhhhhhhhhh, ma guarda che carina! Uh! Ma muove le braccine!”
e un’altra serie infinita di minchiate. Ma è quel “muove qualcosa” che mi fa veramente ribollire il sangue. Ma brutto deficiente! Ma pensavi che mia moglie avesse partorito una statuetta di marmo?!
Ecco, a quel punto tu vorresti dire tante, tantissime cose brutte, ma non lo fai.
E nel frattempo, Piccole’, i’ tu babbo continua a guardarti e a pensare che domani ti farà leggere queste cose. Tu forse riderai, forse non lo farai, ma sicuramente penserai: ma davvero venivano a trovarmi ‘sti rincoglioniti?