Un maledetto vizio

La nostra quotidianità e le nostre piccole soddisfazioni trovano il proprio compimento anche attraverso la celebrazione di piccoli riti, no? (La prendo da lontano, perché la faccenda è piuttosto stupida, scusatemi.)
Bene.
I riti di un fumatore sono diversi (e spero che lo Scorfano non legga): accendere la prima sigaretta della giornata, quella della pausa pranzo, quella per festeggiare, quella per darsi una calmata (in verità non serve a niente, ma non importa, facciamo finta che sia così), e via discorrendo.
Poi c’è un altro rito: l’acquisto del pacchetto.
Io, ad esempio, fumo solo ed esclusivamente Marlboro rosse, in pacchetto morbido.
È assai difficile che resti senza sigarette, ma quando succede, credetemi, inizio ad innervosirmi.
Perché mai, dato che esistono i distributori? Proprio perché esistono i distributori e molti di questi fottuti distributori non dispongono di pacchetti morbidi per il nomade.
Davvero.

Qualche giorno fa…
Dopo aver comprato le sigarette ho detto: “Certo, Moreno, che se mettesse il pacchetto morbido nel distributore automatico, non sarebbe male… Ma lo sa che faccio chilometri per riuscire a trovarle?” (Sì, lo so, quello malato sono io, non il tabaccaio.)
Così mi ha risposto: “Appena trovo l’immagine giusta, ce lo metto.”

Finalmente, adesso, anche sotto casa mia c’è il pacchetto morbido, ed io sono meno nervoso del solito.

3 pensieri su “Un maledetto vizio

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