Essere tempestivi

Oggi ho messo a nanna uno dei domini di cui disponiamo e ho attivato diverse caselle di posta elettronica su un nuovo dominio.
Naturalmente, ho avvisato i clienti; ho scritto loro che i vecchi indirizzi non saranno più disponibili “a partire da oggi pomeriggio”.
Una cliente mi ha fatto notare “il largo anticipo”.

Rug: “Vedi, Roby, se ve l’avessi scritto una settimana fa, voi avreste continuato ad inviare richieste di supporto ai vecchi indirizzi, ad libitum. Così, invece, sarete costretti a gestire, in modo tempestivo, messaggi simili a (reason: 553 5.3.0 … pippo@x.it No Such User) e, di conseguenza, ad adattarvi immediatamente al cambiamento”.

Scrivo questo per tre motivi:
1) mi piace la parola “dominio”. Dominio, dominio, dominio e, se non fosse chiaro, dominio (mai quanto “transumanza”).
2) pippo è il mio utente preferito. Da sempre.
3) Non è vero che sono dispotico.

Qualcuno mi saving dagli anglicismi

Sono stanco ed insofferente, ma ci provo.

Chi conosce la Toscana (almeno un po’) sa bene che in Arezzo (e soprattutto in Val di Chiana), esiste un nutrito gruppo di persone che sono state letteralmente rubate (insieme alle braccia, naturalmente) all’agricoltura.
Fino a pochi anni fa, grossa parte di questo gruppo lavorava nel settore orafo.

I tempi sono cambiati anche ad Arezzo (per rimanere in città) e così il popolo aretino (magnati compresi) ha deciso di dedicarsi allo sviluppo (almeno in parte) del settore dei servizi.
(anche perché il settore orafo, ahiloro, se la passa maluccio)

Facciamo un passo indietro (vedi, Silvio? È facile!).
Diverso tempo fa, partecipai ad una serie di incontri dedicati alla selezione del personale. I miei irresponsabili decisero che avrei dovuto occuparmi della parte tecnica del colloquio: poveri candidati.
C’erano ingegneri, laureati in lettere, ingegnerini, piccoli laureati.
Non c’era ombra di dubbio: gli ingegneri, da un punto di vista tecnico, erano i più preparati.

Un giorno, però, un brutto giorno, durante un colloquio, accadde questo: “Bene. E dimmi, quali sono le tue esperienze?”
La candidata, poco prima, mi aveva detto di essersi laureata in ingegneria delle telecomunicazioni, con una tesi su… (ehm, la memoria vacilla) e di essere una esperta in radio-engineering e bla bla bla.
Insomma, la cosa avrebbe dovuto (secondo lei) farmi effetto.
Ma torniamo pure alle esperienze: “Bè, dunque, siccome non ho trovato nulla di meglio, ho lavorato come call center…”. TUM! Come call center. Come call center. Come call center. Ecco, io pensavo: “Come call center”.
Radio-engineering e salcazzing vs. Come call center.
Sì, mi fece effetto: “Ah! Sì, vede, anche io ho lavorato in un call center e non perché non avessi trovato di meglio. Comunque grazie, le farò sapere”.
Senza un sorriso.

Proseguiamo.

I miei irresponsabili, da alcuni mesi, si stanno dedicando solo ed esclusivamente allo sviluppo commerciale dell’azienda.
“Ah, Rug, adotteremo la soluzione tale, perché, in questo modo, avremo un saving pari ad x, senza fare mark up, risultando aggressive, mantenendo comunque un low profile per la retail…”

Bene. Li guardo e dico: “Scusate, ma anche voi, non avendo trovato di meglio e prima di entrare qui, avete lavorato come call center?”

Ovviamente mi hanno guardato inebetiti.
E alla fine ho detto: “Per favore, sono un teNNico, io, parlate come magnate. Dè”.

Qualcuno mi saving dagli anglicismi

Sono stanco ed insofferente, ma ci provo.

Chi conosce la Toscana (almeno un po’) sa bene che in Arezzo (e soprattutto in Val di Chiana), esiste un nutrito gruppo di persone che sono state letteralmente rubate (insieme alle braccia, naturalmente) all’agricoltura.
Fino a pochi anni fa, grossa parte di questo gruppo lavorava nel settore orafo.

I tempi sono cambiati anche ad Arezzo (per rimanere in città) e così il popolo aretino (magnati compresi) ha deciso di dedicarsi allo sviluppo (almeno in parte) del settore dei servizi.
(anche perché il settore orafo, ahiloro, se la passa maluccio)

Facciamo un passo indietro (vedi, Silvio? È facile!).
Diverso tempo fa, partecipai ad una serie di incontri dedicati alla selezione del personale. I miei irresponsabili decisero che avrei dovuto occuparmi della parte tecnica del colloquio: poveri candidati.
C’erano ingegneri, laureati in lettere, ingegnerini, piccoli laureati.
Non c’era ombra di dubbio: gli ingegneri, da un punto di vista tecnico, erano i più preparati.

Un giorno, però, un brutto giorno, durante un colloquio, accadde questo: “Bene. E dimmi, quali sono le tue esperienze?”
La candidata, poco prima, mi aveva detto di essersi laureata in ingegneria delle telecomunicazioni, con una tesi su… (ehm, la memoria vacilla) e di essere una esperta in radio-engineering e bla bla bla.
Insomma, la cosa avrebbe dovuto (secondo lei) farmi effetto.
Ma torniamo pure alle esperienze: “Bè, dunque, siccome non ho trovato nulla di meglio, ho lavorato come call center…”. TUM! Come call center. Come call center. Come call center. Ecco, io pensavo: “Come call center”.
Radio-engineering e salcazzing vs. Come call center.
Sì, mi fece effetto: “Ah! Sì, vede, anche io ho lavorato in un call center e non perché non avessi trovato di meglio. Comunque grazie, le farò sapere”.
Senza un sorriso.

Proseguiamo.

I miei irresponsabili, da alcuni mesi, si stanno dedicando solo ed esclusivamente allo sviluppo commerciale dell’azienda.
“Ah, Rug, adotteremo la soluzione tale, perché, in questo modo, avremo un saving pari ad x, senza fare mark up, risultando aggressive, mantenendo comunque un low profile per la retail…”

Bene. Li guardo e dico: “Scusate, ma anche voi, non avendo trovato di meglio e prima di entrare qui, avete lavorato come call center?”

Ovviamente mi hanno guardato inebetiti.
E alla fine ho detto: “Per favore, sono un teNNico, io, parlate come magnate. Dè”.

Gli anni

Sono stati gli anni delle Tamaro, dei Moccia e delle costruzioni di fenomeni musicali vari.
Sono stati gli anni dei grande fratello e delle “finzioni televisive” create ad hoc per inebetire.
Sono stati gli anni del “nel bene o nel male, purché se ne parli”.
Oggi il mondo parla del Cavaliere, pensa un po’.

Ci scambiamo opinioni, pensando che sia davvero finita un’era.
Sono stati gli anni de: “Ce lo meritiamo” “La sfanga pure ‘stavolta” “Fa bene, con tutti i soldi che ha”.
Sono stati gli anni in cui ho detestato queste persone, che nemmeno potevano intuire di che cosa potesse essere capace il potere.

Sono stati gli anni dell’attenzione prestata all’effetto e mai, cazzo, mai alla causa.

Questi sono gli anni che sono appena passati.
Anni che ho chiuso fuori dalla mia porta, dopo aver spento la tv, dopo aver abbandonato l’informazione, dopo aver pensato che, forse, sarebbe stato meglio crescere in un altro modo.

Già.

E poi, come se non bastasse, oggi leggo (per l’ennesima volta) che il venerabile non è contento del lavoro di Silvio.
Ahi, Silvio.
Ciao davvero, Silvio.

Inciso

Debita premessa:
non credo che un governo possa essere “mandato a casa” solo perché il suo Capo (semmai dovessero in qualche modo dimostrare che è vero) è accusato, inter alia, di favoreggiamento della prostituzione minorile.

Torniamo all’inciso:

1 breve frase di senso compiuto, grammaticalmente indipendente dal costrutto in cui è inserita

Ho letto e riletto questo post dello Scorfano e ho pensato ad una buona parte delle persone che frequento.

Tale parte crede che il PresConsMin faccia bene.
Sono miei coetanei, o ragazzi più giovani, che magari militano tra le file del pdl.
Loro non si pongono domande. Loro affermano, confermano e, per come la vedo io, si sbilanciano.
Questa è una cosa che mi preoccupa, se devo essere sincero.
Le giovani leve si pongono domande? Bene! I miei coetanei pensano solo “viva la figa”? Non tanto bene.

Ma torniamo pure all’inciso e proviamo, rispondendo alle cinque domande (quelle che hanno a che fare con la “W”), a riportare una notizia. Anzi: due.

Notizia numero uno:

Ieri, a casa del Presidente del Consiglio dei Ministri, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

Notizia numero due:

Ieri, a casa di Marco, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

La sostanza non cambia e nemmeno la forma, ma quell’inciso vale la galera per Marco e un bel cazzo di niente per Berlusconi.

Fine del discorso.
Ma se, come al solito, siete fighi e sapete tutto voi, fate pure quello che fa Silvio, ma poi mettetevi a pregare il vostro dio personale.
Solo allora capirete che gli incisi son tutt’altro che dettagli.

Inciso

Debita premessa:
non credo che un governo possa essere “mandato a casa” solo perché il suo Capo (semmai dovessero in qualche modo dimostrare che è vero) è accusato, inter alia, di favoreggiamento della prostituzione minorile.

Torniamo all’inciso:

1 breve frase di senso compiuto, grammaticalmente indipendente dal costrutto in cui è inserita

Ho letto e riletto questo post dello Scorfano e ho pensato ad una buona parte delle persone che frequento.

Tale parte crede che il PresConsMin faccia bene.
Sono miei coetanei, o ragazzi più giovani, che magari militano tra le file del pdl.
Loro non si pongono domande. Loro affermano, confermano e, per come la vedo io, si sbilanciano.
Questa è una cosa che mi preoccupa, se devo essere sincero.
Le giovani leve si pongono domande? Bene! I miei coetanei pensano solo “viva la figa”? Non tanto bene.

Ma torniamo pure all’inciso e proviamo, rispondendo alle cinque domande (quelle che hanno a che fare con la “W”), a riportare una notizia. Anzi: due.

Notizia numero uno:

Ieri, a casa del Presidente del Consiglio dei Ministri, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

Notizia numero due:

Ieri, a casa di Marco, una minorenne ha fatto sesso con Tizio per guadagnare un po’ di soldi.

La sostanza non cambia e nemmeno la forma, ma quell’inciso vale la galera per Marco e un bel cazzo di niente per Berlusconi.

Fine del discorso.
Ma se, come al solito, siete fighi e sapete tutto voi, fate pure quello che fa Silvio, ma poi mettetevi a pregare il vostro dio personale.
Solo allora capirete che gli incisi son tutt’altro che dettagli.

Testimoniare a tutti i costi

Ieri sera ripensavo a quanto mi abbia fatto male la visione del film “Ultimo tango a Parigi”.
Cose lontane, comunque.

Ci ripensavo perché Maria Schneider è passata a miglior vita.
E dunque pensavo a lei e pensavo ai fatti miei.
Scritto ciò.

Non spenderò mezza parola sulla sua figura, per motivi ovvi: non ne so un cazzo e non mi va di approfondire: sto bene così.

E però voglio lasciare un paio di collegamenti.
Della serie: c’è modo e modo.

Massantamadonna e questo mi piace di più

“Non è cosa, ma è come
è una questione di stile”

E poi, caro Uòlter, finisci sempre con l’indisporre l’avvocato. Eccheccazzo.

Testimoniare a tutti i costi

Ieri sera ripensavo a quanto mi abbia fatto male la visione del film “Ultimo tango a Parigi”.
Cose lontane, comunque.

Ci ripensavo perché Maria Schneider è passata a miglior vita.
E dunque pensavo a lei e pensavo ai fatti miei.
Scritto ciò.

Non spenderò mezza parola sulla sua figura, per motivi ovvi: non ne so un cazzo e non mi va di approfondire: sto bene così.

E però voglio lasciare un paio di collegamenti.
Della serie: c’è modo e modo.

Massantamadonna e questo mi piace di più

“Non è cosa, ma è come
è una questione di stile”

E poi, caro Uòlter, finisci sempre con l’indisporre l’avvocato. Eccheccazzo.