Essere tempestivi

Oggi ho messo a nanna uno dei domini di cui disponiamo e ho attivato diverse caselle di posta elettronica su un nuovo dominio.
Naturalmente, ho avvisato i clienti; ho scritto loro che i vecchi indirizzi non saranno più disponibili “a partire da oggi pomeriggio”.
Una cliente mi ha fatto notare “il largo anticipo”.

Rug: “Vedi, Roby, se ve l’avessi scritto una settimana fa, voi avreste continuato ad inviare richieste di supporto ai vecchi indirizzi, ad libitum. Così, invece, sarete costretti a gestire, in modo tempestivo, messaggi simili a (reason: 553 5.3.0 … pippo@x.it No Such User) e, di conseguenza, ad adattarvi immediatamente al cambiamento”.

Scrivo questo per tre motivi:
1) mi piace la parola “dominio”. Dominio, dominio, dominio e, se non fosse chiaro, dominio (mai quanto “transumanza”).
2) pippo è il mio utente preferito. Da sempre.
3) Non è vero che sono dispotico.

L’I.N.P.S. ed il codice PIN

Smarrito. Il codice pin, chiaramente.
Che cosa faccio, adesso? Facile! Vado sul sito dell’inps e lo richiedo!

AGGIORNAMENTO: ECCOVI LA SOLUZIONE

Ok. Calma.
1) Posso richiedere la prima parte via mail.
2) Posso richiedere la seconda parte via posta, ammesso che sia in possesso della prima parte.
3) Posso invalidare tutto e richiedere un codice nuovo. (è sufficiente possedere almeno una delle due parti)

Bene.

Tadà! La prima parte del codice posso farmela inviare al mio indirizzo email.
Già. Quale dei settecentomila?
Ok. Riattivo tutte le caselle email.

Apro settecentomila tab e aspetto…
Ce l’ho!
Torno sul sito dell’inps. Inserisco i primi otto caratteri.
Gentili! Mi invieranno la seconda parte a casa, tramite postel.

Domanda: ho attivato l’account circa dodici anni fa… DOVE CAZZO ABITAVO? E se avessi modificato le informazioni? Vuoto di memoria. Nulla.
Cerco la sezione per il cambio di residenza, ma… attenzione! Serve il codice pin.
Ruggè, don’t panic.

Mi dico: ma dai, vuoi che il comune e/o il mio datore di lavoro non abbiano comunicato il mio attuale indirizzo di residenza all’inps?
Penso.
Ok, chiamo il numero unico.
“Buonasera, ho un problema: ho smarrito il codice pin. Ho recuperato la prima parte, l’ho inserita sul portale e mi è stato notificato che la seconda parte verrà spedita al mio indirizzo di residenza.”
“Quindi?”
“Bene. Io ho cambiato residenza settemila volte. Mi può dire, gentilmente, DOVE ABITO SECONDO VOI?”
“Viale ecc…”
“Ah, ecco. No, guardi, non abito più lì da dieci anni.”
“Nessun problema”.
“Bè, ripensandoci, lì c’è qualcuno che conosco”.
“No, ho già cancellato tutto”.
“Ecco.”

Per farla breve: comunico il mio nuovo indirizzo di residenza e attendo fiducioso…………….

P.S.
Sono stato identificato solo ed esclusivamente ATTRAVERSO IL MIO CODICE FISCALE.
L’indirizzo di residenza mi è stato comunicato dall’operatore.
Mi è stato chiesto un indirizzo email, senza verificare quello precedente.
Fate voi