Telecom Wholesale Tour

Domani porterò le mie stanche membra in Villa Castelletti, a Signa (Firenze).

Rug.: “Silvia, ma a cosa serve ‘sto Wholesale Tour?”
S.: “A fare tante chiacchiere”
Rug.: “E allora andiamo a chiacchierare, alò”

Caro lettore,
se lavori per uno dei duemila operatori telefonici italiani (duemila, ovviamente, è un’esagerazione), sappi che domani mi troverai lì, con la mia sigaretta sempre accesa.

Quanto sono buoni -a modo loro-

Dopo aver letto questo post dello Scorfano, ho ripensato ad una cosa veramente piccola, ch’è mi è capitata qualche settimana fa.

Ero in via Guido Monaco, comodamente seduto, e stavo aggredendo il kebab più buono del mondo.
Vicini a me si erano seduti due giovani ragazzi.

Uno: “… e insomma, vorrei iscrivermi a questi corsi per fare pronto soccorso”
L’altro: “Ah! E dove li fanno?”

(Nel frattempo ascoltavo e pensavo: “Ma bravo ‘sto citto(*)! Allora un sono tutti ceppi(**)!”)

Uno: “Mah, sono organizzati -in Arezzo (n.d.n.)- dalla Croce Rossa, dalla Misericordia e dalla Croce Bianca”
L’altro: “E tu dove vuoi andare?”
Uno: “Dice che quelli della Croce Rossa ti preparano meglio”
L’altro: “Ma che ti frega, tanto mica ti pagano, vai dove capita!”
Uno: “Non è un discorso di soldi. Ci tengo davvero, dato che non so niente di pronto soccorso. Mi sembra una cosa carina!”

(“Ma bravo citto! Ora mi alzo e gli stringo la mano!”)

Uno: “Solo che devo decidere in fretta, perché tra un po’ iniziano”
L’altro: “Ma non hai un’idea?”
Uno: “Una è la Croce Rossa e l’altra la Misericordia, ma non so. La Croce Rossa è meglio…”
L’altro: “Ma?”
Uno: “Eh, ma la Misericordia è pien de fica”

(*) Ragazzo
(**) Stupidi

Quanto sono buoni -a modo loro-

Dopo aver letto questo post dello Scorfano, ho ripensato ad una cosa veramente piccola, ch’è mi è capitata qualche settimana fa.

Ero in via Guido Monaco, comodamente seduto, e stavo aggredendo il kebab più buono del mondo.
Vicini a me si erano seduti due giovani ragazzi.

Uno: “… e insomma, vorrei iscrivermi a questi corsi per fare pronto soccorso”
L’altro: “Ah! E dove li fanno?”

(Nel frattempo ascoltavo e pensavo: “Ma bravo ‘sto citto(*)! Allora un sono tutti ceppi(**)!”)

Uno: “Mah, sono organizzati -in Arezzo (n.d.n.)- dalla Croce Rossa, dalla Misericordia e dalla Croce Bianca”
L’altro: “E tu dove vuoi andare?”
Uno: “Dice che quelli della Croce Rossa ti preparano meglio”
L’altro: “Ma che ti frega, tanto mica ti pagano, vai dove capita!”
Uno: “Non è un discorso di soldi. Ci tengo davvero, dato che non so niente di pronto soccorso. Mi sembra una cosa carina!”

(“Ma bravo citto! Ora mi alzo e gli stringo la mano!”)

Uno: “Solo che devo decidere in fretta, perché tra un po’ iniziano”
L’altro: “Ma non hai un’idea?”
Uno: “Una è la Croce Rossa e l’altra la Misericordia, ma non so. La Croce Rossa è meglio…”
L’altro: “Ma?”
Uno: “Eh, ma la Misericordia è pien de fica”

(*) Ragazzo
(**) Stupidi

Stefano Lavori e l’Avvocato

E va bene: appresa la notizia della morte di Jobs, gli occhi sono diventati un po’ lucidi.

Non nascondo la mia stima nei confronti di un uomo che:
1) ha avuto un’idea (anche se è una mela stilizzata, con un morso stilizzato, ma è pur sempre un’idea)
2) ha vestito la sua idea in modo pazzesco, per vestire meglio se stesso e vendersi (e, detta proprio così, per fare il culo a tutti gli altri)
3) si è trovato proprio lì, nel posto giusto, anche se non sempre al momento giusto.
Già.

Qualche giorno fa, invece, il post di un Avvocato mi aveva letteralmente spezzato; ricordo bene le mie lacrime: naturali, fluide e vivaci; è stato un bel pianto.
Ho provato uno strano dolore per loro due; un dolore che conserverò a lungo (per tutta una serie di motivi, che non riesco a spiegare in modo limpido e razionale).

Ma oggi, dopo aver letto opinioni, commenti e messaggi folli (a proposito della morte di Jobs), mi chiedo: dove finisce la stima e dove inizia l’affetto delle persone? Perché il mio sentire non riesce a giustificare tutte quelle lacrime e quella disperazione? Perché sono infastidito?
No so davvero. Forse un i-qualcosa, un giorno, sarà in grado di fornirci un’esatta misura di quella distanza, di quel confine così giusto; forse un i-qualcosa, un giorno, ci dirà che è tutto normale, che è giusto essere sempre folli ed affamati, che questo è il mondo che abbiamo sempre sognato; con un cazzo di morso stilizzato, ma è pur sempre il mondo che abbiamo sognato.
(Quel giorno, però, porrò fine alla mia esistenza.)

Un abbraccio a Marco.

Houston, abbiamo un problema

Può capitare che una scheda si guasti.
Uso il riflessivo, perché, a volte, può proprio capitare che una scheda decida di farsi del male, in completa autonomia.

Il caro cliente chiama e, siccome sta perdendo traffico telefonico prezioso, richiede urgentemente un intervento da parte nostra.

Vado in magazzino, recupero una scheda di nostra proprietà (di valore assai superiore a quella che si è guastata), parto a razzo verso Bergamo, sistemo tutto e torno a casa dei miei genitori (che, pur non essendo di strada, sono vicini).

C’è, tuttavia, qualcosa che non va.
Problema -> Risoluzione del problema.
Tutto bene, no?
No.
Sono riuscito a prendermi “tre fumate” nel giro di mezza giornata:
una dal cliente e due dai miei responsabili.
Il motivo è semplice: qui ad Arezzo non è arrivata nessuna richiesta formale.

Al Presidente chiedo scusa (non è che non l’avessi capito da me di aver fatto una cazzata).
Al cliente stringo la mano e gli dico che avrebbe dovuto pensarci prima (a cosa? Semplice: all’acquisto di schede di scorta, naturalmente).
Alla mia diretta responsabile non ho ancora detto nulla.

Ma, si sa, la storia vuole sempre insegnarci qualcosa. No?
Ecco l’insegnamento: la prossima volta che qualcuno si trova nella merda, Rugge’, LASCIECELO.

*BESTEMMIA*

Ci sono persone che scrivono di altre persone che ci hanno la faccia come il culo, ed io non posso non ringraziare. Grazie.
Ci sono persone che scrivono dei fumetti e di sé, e lo fanno in modo superlativo (Disagia’, nun me rompe er ca… :))
Ci sono professori che dedicano anima e corpo all’insegnamento e lasciano testimonianze che fanno restare a bocca aperta. (Un saluto allo Scorfano)
Ci sono persone che rompono le palle scientemente e riescono a farti sorridere, e lo fanno in modo intelligente. (Ciao, Thu’)

E poi c’è Luca Carboni che, *BESTEMMIA*, fa cose di questo tipo:

No.
Ci vuole davvero coraggio… *BESTEMMIA*.

*BESTEMMIA*

Ci sono persone che scrivono di altre persone che ci hanno la faccia come il culo, ed io non posso non ringraziare. Grazie.
Ci sono persone che scrivono dei fumetti e di sé, e lo fanno in modo superlativo (Disagia’, nun me rompe er ca… :))
Ci sono professori che dedicano anima e corpo all’insegnamento e lasciano testimonianze che fanno restare a bocca aperta. (Un saluto allo Scorfano)
Ci sono persone che rompono le palle scientemente e riescono a farti sorridere, e lo fanno in modo intelligente. (Ciao, Thu’)

E poi c’è Luca Carboni che, *BESTEMMIA*, fa cose di questo tipo:

No.
Ci vuole davvero coraggio… *BESTEMMIA*.

Due appunti sul rientro

Dal tabaccaio:

Rug.: “Buongiorno!”
T.: “Ciao, dimmi!”
Rug.: “Marlboro morbide, grazie”
T.: “Sì, 4 euro e 90”
Rug.: “…”
T.: “Eh…”
Rug.: “No, volevo dire MINCHIA, ma non lo dico”

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Nei pressi della mia casella mail (da un mio fido collaboratore):

“Se i clienti chiamano per questo problema, sappiate che c’è questo problema.”

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Voglio tornare al mare.

Caro Freddie,

se fossi stato ancora tra noi, probabilmente il mondo sarebbe stato un po’ più bello.

Ieri mattina cantavo “Don’t stop me now”; stanotte Google ha deciso di omaggiarti proprio con quella canzone.
Una bella coincidenza, non trovi?

E di nuovo, quanta nostalgia…